Anche se conosciuto come castello Svevo-Normanno, il Castello di Vibo Valentia (l’antica Hipponion o Monteleone) non venne costruito ai tempi di Ruggero I bensì all’epoca di Federico II. In seguito venne ampliato dagli Angioini (XIII secolo). Danneggiato dal terribile terremoto del 1783 che distrusse diversi centri abitati in Calabria, e a causa di questo cataclisma il secondo piano venne interamente distrutto poiché pericolante. Oggi ospita il Museo archeologico statale, intitolato al conte Vito Capialbi, studioso e archeologo della zona.
Tutto ciò che vi è esposto proviene dagli scavi effettuati nella città e nel suo territorio a partire dal 1921 dalle prime ricerche effettuate da Paolo Orsi. Accanto a tali reperti troviamo quelli provenienti dalle raccolte Capialbi, Cordopatri e Albanese. Le collezioni del Museo sono organizzate in ordine cronologico: dalla preistoria (al primo piano) all’età greca (piano terra e primo piano) a quella romana e medioevale (piano terra).
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